Genitori a bordo campo, una mina sempre pronta a esplodere.
I giornali
raccontano periodicamente le intemperanze dei genitori troppo coinvolti e
focosi, soprattutto a margine delle partite di calcio giovanile ma non
solo. Molti non se ne rendono conto, ma assumere atteggiamenti da stadio
nello sport giovanile può essere davvero controproducente non solo per la
crescita sportiva dei ragazzi, ma soprattutto per la loro educazione alla
vita adulta.
Nella giungla dei genitori a bordo campo, la maggioranza è rappresentata sicuramente da chi per passione segue l'attività sportiva dei propri figli impegnati in uno sport che garantisce una migliore crescita fisica e psicologica. Il ruolo dei padri e delle madri è importante per l'autostima e il rafforzamento di fiducia nel rapporto genitori-figli. Quando, però, l'attenzione diventa eccessiva rischia di causare comportamenti al limite della violenza verbale e psicologica – e talvolta fisica, purtroppo – che nulla hanno che fare con lo spirito sportivo.
Il più recente caso di cronaca è avvenuto nel torinese:
Troppi insulti ("Spaccagli le gambe") da parte di un genitore in
tribuna. Così in segno di protesta un'intera squadra ha smesso di
giocare. E' successo a Venaus, dove si stava disputando la partita tra
la squadra locale e il Lascaris, per la categoria Esordienti 2006. I
bambini in campo sono nove contro nove e non c'è ancora un arbitro
delle federazione, il suo ruolo lo ricopre uno dei dirigenti.
Dagli spalti, il padre di un bambino della squadra ospite ha iniziato a
insultare tutti incitando alla violenza: prima il figlio, poi un
ragazzino che faceva il guardalinee e a ruota un po' tutti. Alla fine
la partita - stava vincendo il Lascaris 2 a 0 - è stata sospesa.
(Repubblica Torino)
Esiste allora un modo per conciliare la presenza dei genitori a bordo campo con la crescita sana dei giovani giocatori? Aiutando magari allo stesso tempo quelle società sportive che hanno bisogno di supporto nelle loro attività? E non parliamo solo del ruolo tipico di dirigente accompagnatore che mette i grandi fin troppo a contatto con il divertimento dei piccoli.
Ecco alcune idee per occupare il tempo dei genitori o, nei casi dei tifosi più focosi, di distrarli in modo da garantire ai loro figli la serenità di divertirsi senza pressioni:
I centri sportivi, soprattutto quelli delle società più piccole, hanno sempre bisogno di un tocco di manutenzione. Può essere una buona idea organizzare delle piccole squadre di volontari pronte a dare una sistemata alle strutture o a migliorare la pulizia dei locali. Basta anche solo l'organizzazione di una merenda per i ragazzi da mangiare tutti insieme a fine allenamento. Soprattutto gli atleti più piccoli apprezzeranno molto la sorpresa e il senso di comunità.
Nel rugby esiste da sempre il terzo tempo. Ma non è necessario per forza copiare le abitudini di questo sport per offrire un piccolo servizio di ristorazione nei centri sportivi che non sono dotati di un bar. Basta una piccola griglia, un po' di pane e qualche salamella per scaldarsi mentre si assiste a un allenamento o a una partita in modo da raccogliere un piccolo fondo cassa da utilizzare per qualsiasi iniziativa. E perché non pensare al passo successivo? Organizzare dei corsi di BBQ per far divertire i grandi, mentre i piccini corrono liberi da pressioni.
Spesso i genitori con più figli hanno la necessità di portare i bambini più piccoli ad assistere agli allenamenti dei fratelli grandi e viceversa. Un'iniziativa virtuosa è quella di chiedere l'uso di un piccolo spazio – o della club house nelle società che ne sono dotate – per organizzare attività ludiche per chi deve restare a bordo campo, lasciando agli allenatori la responsabilità di occuparsi dei giovani atleti.
In Italia ci sono 50 milioni di commissari tecnici di calcio, lo sappiamo, ma non tutti sono pratici di pallavolo, basket o pallanuoto. Ecco allora che un'idea vincente per qualunque società può essere quella di organizzare delle piccole prove di avvicinamento per i genitori, in particolare quelli più abituati a intervenire sulle discussioni tecniche. Solo provando in prima persona le difficoltà di un determinato sport, capiranno lo sforzo dei loro figli e quanta competenza serva per insegnare alcune discipline.
Tra i consigli su come distrarre i genitori a bordo campo, c'è anche quello di utilizzare l'app MioTeam per coinvolgere in modo sempre maggiore padri e madri dei propri atleti. Proponi iniziative, comunica spunti di riflessione su un articolo di cronaca, organizza caccie al tesoro o chiedi aiuto per un progetto speciale da portare avanti durante l'orario di allenamento. E, se proprio tutto questo non funziona, colloca nella sezione Documenti un codice di comportamento per l'accesso al centro sportivo e la visione delle partite. I tuoi atleti ti ringrazieranno.
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